SPEDIZIONE NEL BORNEO: SALVARE LE FORESTE PLUVIALI E LE SPECIE IN VIA DI ESTINZIONE

13.09.2022 | Tempo di lettura: 10 minuti
Autore: Tim Laman

Qual è la definizione di ossessione per un fotografo naturalista?  

Se recarsi nello stesso luogo per oltre 30 anni, anche se si tratta di un luogo remoto, difficile da raggiungere e che rende il lavoro difficile, può essere considerato un’ossessione, allora sono decisamente ossessionato dal fotografare la fauna selvatica della foresta pluviale del Borneo.   

Ho visitato molte aree del Borneo, ma sono particolarmente fissato con il Parco Nazionale di Gunung Palung. Ci sono stato per la prima volta come studente volontario e questa visita mi ha ispirato a diventare un fotografo naturalista e ambientalista professionista, mentre documentavo la biodiversità e cercavo di sensibilizzare sull’importanza della sua protezione.   

La specie simbolo di questi luoghi è l’Orango del Borneo in via di estinzione. È fantastico poter concentrare l’attenzione sulla salvaguardia di una specie così carismatica, ma oltre agli oranghi, ciò che rende davvero speciale Gunung Palung è l’ampia varietà di organismi che lo popolano.

Questo habitat, che ospita i più grandi e preziosi alberi di latifoglie al mondo, è stato in larga parte disboscato lungo questa grande isola.

Ma grazie alla visione del governo indonesiano di proteggere questo parco e in particolare grazie a tenaci scienziati occidentali e indonesiani, che hanno tenuto vivo un centro di ricerca nel cuore del parco per oltre trent’anni, la varietà di specie delle foreste della pianura del Borneo sopravvive qui nella sua interezza.

Fotografare la fauna

La fauna in quest’area comprende diverse specie di primati come il Gibbone dalla barba bianca in via di estinzione, che è in grado di dondolarsi tra gli alberi a velocità sbalorditive grazie alle lunghe braccia. Sono timidi, veloci e difficili da fotografare, ma un giorno sono riuscito a ottenere alcuni scatti nascosto tra le fronde vicino a un albero di fico carico di frutti.

Meno in pericolo, ma comunque in calo a causa di perdita di habitat, è il meraviglioso Presbite Marrone. Anch’essi restano vicini agli alberi e si cibano di frutta, come la mamma con il piccolo che ho immortalato nascosto tra le fronde.

Alcuni dei soggetti che preferisco fotografare sono gli uccelli. È particolarmente difficile immortalarli nell’alta foresta pluviale del Borneo, ma la varietà di specie in quest’area del mondo è davvero impressionante (sono più di 240!).

Tra quelli più spettacolari, come i Bucerotidi, ci sono diverse specie in via di estinzione, per questo è importante spiegare alle persone che questi uccelli necessitano di aree della foresta pluviale ampie e intatte per sopravvivere. L’impegno nell’arrampicarsi sugli alberi e la pazienza nell’aspettare nascosti vicino a alberi carichi di frutti possono essere ripagati da una visita da parte del mio uccello del Borneo preferito, il Bucero Rinoceronte. È possibile sentirli in avvicinamento mentre le loro enormi ali colpiscono l’aria e, se uno atterra vicino a me, avverto un moto di emozione mentre cerco di scorgerlo e, se sono fortunato, di immortalarlo.

Trovare alberi carichi di frutti che attirano gli uccelli è, tuttavia, solo uno dei modi per fotografarli.

Un altro approccio eccellente è cercare dei nidi. Una delle specie di Bucerotidi, il Bucero dalla lunga cresta, è un chiassoso uccello che vive in gruppo. Quando la femmina sta covando, rimane all’interno della cavità dell’albero dove è situato il nido e gli altri membri della famiglia portano il cibo a lei e ai piccoli.

“Molte di queste specie sono a rischio di estinzione, principalmente a causa della perdita di habitat idoneo a mano a mano che le aree della foresta pluviale si riducono in questa regione.  

Ma fino a quando apprezzeremo l’importanza di tutelare la varietà di specie viventi sulla terra e luoghi come Gunung Palung verranno protetti, allora sono ottimista per il futuro.”

Attrezzatura utilizzata

Uso un’ampia gamma di attrezzatura fotografica a seconda del contesto e delle immagini che desidero realizzare.

Per la mia fotografia still life, da anni utilizzo attrezzatura Canon e un treppiede, che al buio nella foresta pluviale è un componente fondamentale dell'attrezzatura, lo uso per quasi tutti gli scatti. Non c’è niente di più frustrante che utilizzare attrezzatura che non funziona nel modo corretto o che è lenta e difficile da usare. Utilizzo i treppiedi Gitzo da più di venticinque anni: hanno da sempre la meritata reputazione di essere i supporti più resistenti e affidabili.

Solitamente viaggio con almeno due treppiedi Gitzo.

Systematic e Testa Gimbal

Per realizzare fotografie still life, con obiettivi pesanti e soggetti che si muovono rapidamente, preferisco utilizzare un Systematic Serie 3 versione long unito alla testa Gimbal . Ritengo sia incredibilmente utile usare un treppiede che si estende a un’altezza superiore alla propria testa in modo da poter posizionare una o due gambe ben al di sotto del livello dei propri piedi, in discesa, e riuscire comunque ad avere la fotocamera a livello degli occhi per fotografare la fauna selvatica.

Mountaineer e Testa a due vie

Quando effettuo escursioni di breve durata per realizzare sia scatti di paesaggio sia alcuni video, utilizzo un treppiede Mountaineer con Testa fluida a due vie . Questa testa leggera e compatta è incredibilmente versatile e funziona bene con obiettivi fino 100-400 f5.6. È la scelta ideale per chi pratica birdwatching utilizzando un cannocchiale. Permette, infatti, di bilanciare il cannocchiale e regolare la frizione in modo semplice.

Credo si possa affermare che, al di là della mia ossessione per documentare la fauna selvatica del Gunung Palung, io abbia una vera e propria fissazione per utilizzare l’attrezzatura fotografica corretta.

Spero che questo articolo sia stato utile e istruttivo. Vi auguro buona fortuna con le vostre attività fotografiche se siete dei fotografi e anche se non lo siete vi prego di aiutarci a diffondere maggiori informazioni sulla tutela della foresta pluviale e della fauna selvatica che la abita. Vi ringrazio per aver letto questo mio intervento e potete scoprire tutte le altre storie che ho scritto sul mio blog Wildlife Diaries.

Tim Laman

Tim Laman è un biologo e fotoreporter naturalistico. Tim andò per la prima volta nel Borneo nel 1987 e la sua pioneristica ricerca nel baldacchino della foresta pluviale lo condusse a un dottorato di ricerca ad Harvard e al suo primo articolo del National Geographic nel 1997. Ha perseguito la passione di esplorare luoghi selvaggi diventando regolarmente un contributore alla rivista National Geographic dove ha pubblicato 23 storie.

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