Michele
Bavassano

Michele nasce nel 1996 a Orvieto e cresce in un piccolo paese situato al confine tra Umbria, Lazio e Toscana. Sin da bambino è fortemente affascinato dalla natura e gli dedica ogni giorno la sua arte fotografica. Da diversi anni Michele contempla la natura attraverso la sua macchina fotografica, con lo scopo di condividere la sua storia con chi trova una connessione con le sue fotografie.

Luogo: Tanzania, Africa orientale

Data: 3 ottobre 2022

Heroes of the extreme

Un’intervista con Michele Bavassano.


Michele Bavassano nei boschi del Parco Nazionale dell’Abruzzo.

Conosciamo Michele

Viaggio verso scatti straordinari.


Sei piuttosto giovane, ma sembra che tu sia già un professionista. Come è successo? È stata la natura a spingerti verso la fotografia o l’inverso? 

Sono sempre stato un grande amante della natura, fin da quando ero bambino. Sono parte della generazione che ha avuto la possibilità di realizzare le sue prime fotografie nell’era digitale. Infatti, mi sono avvicinato per la prima volta a una fotocamera quando avevo solo qualche anno. Ma ho iniziato ufficialmente a realizzare fotografie intorno ai 16/17 anni. Amando profondamente la natura, il mio primo obiettivo è stato quello di fotografare animali selvatici per mostrare la bellezza del mondo naturale alle persone a me vicine. All’inizio non pensavo di poterlo trasformare in un lavoro, ma con il tempo e l’aiuto dei social network ho iniziato a ricevere incarichi e richieste e così è cominciata la mia carriera. Perciò direi che la fotografia è sempre stata una delle mie passioni, tanto quanto la natura. Ma credo che in realtà ciò che mi guida sia sempre stata la natura. 

Qual è l’animale che preferisci fotografare? E qual è, invece, quello che meno ti piace? 

Tutti gli animali sono meravigliosi. Ogni specie ha le proprie peculiarità ed è sempre strabiliante poter osservare un animale nel suo ambiente naturale. Non credo ci sia un animale che preferisco fotografare più di altri… perché ho ricordi e legami con molte specie diverse con cui ho passato dei momenti davvero indimenticabili. Posso affermare senza alcun dubbio che amo i mammiferi. Adoro immortalare i mammiferi perché mi permettono di ottenere diverse tipologie di immagini. È sempre un’esperienza magica poter osservare gli occhi di un mammifero. Ho sempre amato immortalare gli occhi della natura. Occhi dietro a cui è possibile percepire uno spirito, un’anima. Ogni sguardo comunica qualcosa, ma ogni animale ci osserva in modo diverso. 

In qualità di fotografo ambientalista qual è la tua ambizione più grande? 

Mi piacerebbe che sempre più persone iniziassero ad amare la natura in maniera consapevole. Al giorno d’oggi il tema della natura è sempre più importante, ma spesso le persone non sono consapevoli di quanto anche le cose più piccole possano avere un impatto enorme sulla natura. Una consapevolezza che porta ad amare la natura non solo mostrandone la bellezza ma mostrando anche quanto siano delicate alcune dinamiche. Tuttavia, ritengo che tutto questo non possa essere ottenuto tramite i social media, è indispensabile immergersi direttamente nella natura e farne esperienza. Per questo motivo, amo i workshop e le escursioni nella natura, sono il modo perfetto per parlare del nostro impatto sulla natura e viverlo in prima persona. 

Michele Bavassano usa il Treppiede Gitzo Systematic con Testa Gimbal Fluida.

L’attrezzatura di Michele

Assicurarsi che questi momenti non siano mai compromessi.


Che cosa rende l’attrezzatura Gitzo così speciale da preferirla a tutte le altre? 

Gitzo è da sempre per me sinonimo di affidabilità e qualità. Dal primo prodotto che ho utilizzato non ho mai cambiato idea. In qualità di fotografo naturalista, mi trovo spesso in ambienti “estremi” con temperature proibitive, umidità e condizioni atmosferiche avverse. La mia attrezzatura non ha mai smesso di funzionare, permettendomi di svolgere il mio lavoro senza interruzioni in qualsiasi condizione. 

In termini di attrezzatura, solitamente quali strumenti porti con te durante le tue spedizioni? 

Non posso fare a meno di uno zaino e Adventury 45L è il mio miglior compagno di viaggio. Da anni viaggia con me in tutto il mondo mentre effettuo lunghe escursioni. Un altro elemento che non può mancare nel mio kit è il treppiede Systematic, serie 3 a 4 sezioni, con Testa Fluida Gimbal. Si tratta di un kit compatto con un’ottima stabilità, che mi permette di immortalare immagini su ogni tipologia di terreno. 

Zaino Adventury 45L

Systematic treppiede, serie 3, 3 sezioni con Testa fluida Gimbal.

Come influiscono le condizioni estreme sulla scelta dell’attrezzatura e sul modo di operare sul campo? 

Non molto in realtà. Ovviamente, il mio abbigliamento tecnico varia notevolmente, invece, per quanto riguarda i supporti non ho mai avuto problemi o necessità di modificare il mio kit. Ho lavorato senza alcuna interruzione con temperature da -20 gradi a più di 50 gradi, senza aver mai bisogno di modificare la mia attrezzatura. 

Inquadrature straordinarie

Immortalare fotografie da premio.


Il tuo motto è molto interessante “La ricerca dell’arte nella natura”, puoi spiegarci che cosa intendi? 

Come tutti i fotografi naturalisti, credo che la mia passione derivi dal desiderio di documentare la natura. Ma dopo alcuni anni, ho iniziato a sentire il bisogno di cambiare. La natura è meravigliosa, sempre, ma ho iniziato ha osservarla in modo diverso. Volevo realizzare la mia arte a partire da quello che osservavo. È per questo che ho iniziato fin da subito a lavorare come fotografo, cercando di scoprire uno stile personale che potesse rispecchiare le mie idee e i miei ricordi di quel momento, immortalati in una fotografia. 
Per questo motivo, nel corso del tempo ho iniziato a definire la mia fotografia come “la ricerca dell’arte nella natura”. Da diverso tempo cerco di non limitarmi a un classico reportage fotografico/documentazione fotografica. Piuttosto, il mio obiettivo è sempre quello di comunicare e mostrare ciò che ho modo di osservare. 

Lasciati ispirare

Sperimenta la fauna selvatica attraverso gli occhi di Michele.