LA PENISOLA DI OSA IN COSTA RICA - UN PARADISO PER I FOTOGRAFI

21.09.2021 | Tempo di lettura: 10 minuti
Autore: Tim Laman

Poco prima che la pandemia limitasse tutti i viaggi internazionali, uno dei miei ultimi viaggi fotografici è stato nella Penisola di Osa in Costa Rica.  Questa penisola, situata nella parte meridionale della Costa Rica, è bagnata dal Golfo Dulce a est e dall’Oceano Pacifico a ovest, si tratta di una delle zone più remote del Paese.  Ospita il Parco Nazionale del Corcovado e numerose altre aree protette.  È una vera e propria oasi per i viaggi eco-friendly, per esplorare sia la foresta pluviale che gli habitat costieri.

Ci sono numerosi motivi per effettuare un viaggio di questo tipo, ma personalmente sono affascinato dall’incredibile biodiversità delle foreste pluviali in tutti i tropici, sin da quando ho trascorso un intero anno nella foresta pluviale del Borneo come studente molti anni fa, e voglio condividere le meraviglie di questi luoghi attraverso le mie fotografie.  Inoltre, diviene sempre più urgente sensibilizzare sull’importanza della protezione delle foreste pluviali!  Proteggere la biodiversità, attenuare il cambiamento climatico e ora la consapevolezza che i disturbi forestali e la caccia della fauna selvatica aumentano il rischio di trasmissione di malattie all’uomo e le pandemie, sono tutti aspetti che rendono sempre più importante la sensibilizzazione sulle foreste pluviali. Sono fermamente convinto che la fotografia rivesta un ruolo importante in questo processo.

Soggetti fotografici della Penisola di Osa

Quando visito un luogo eterogeneo come la Penisola di Osa, voglio essere pronto a tutto e voglio occuparmi di numerosi soggetti, uccelli e primati sono i miei preferiti, ma anche rettili, insetti e addirittura mammiferi marini se ho la possibilità di avvicinarmi all’oceano. Per realizzare scatti di uccelli e scimmie nella foresta pluviale è ovviamente possibile utilizzare una fotocamera portatile con obiettivo, ma spesso si osserva un animale per diverso tempo, aspettando che faccia qualcosa che renderà la fotografia interessante, ad esempio puntare lo sguardo verso l’altro, cibarsi oppure spiccare il volo dopo un salto. 

Nelle regioni della foresta pluviale, inclusa Osa, i fiumi forniscono spesso l’accesso migliore alle profondità della foresta.  Molta luce si insinua nella foresta lungo la riva dei fiumi, perciò la vegetazione è particolarmente rigogliosa e sono presenti numerosi alberi da frutto fioriti che attirano la fauna selvatica.  Percorrere un fiume su una piccola imbarcazione è, quindi, un ottimo modo per vedere questi animali e fotografarli.

Attrezzatura fotografica

Se la fotocamera viene sostenuta a mano, le braccia si stancheranno rapidamente e sarà necessario abbassare la fotocamera momentaneamente.  Così facendo ovviamente si rischia di perdere lo scatto perfetto.  Ecco perché in questo tipo di situazione preferisco sempre realizzare scatti con un treppiede o un monopiede con una testa gimbal.  Che si tratti di un’ara scarlatta o di un esemplare in via di estinzione di scimmia scoiattolo dell’America Centrale, non vorrei mai perdere il momento culminante che renderà speciale l’immagine.  Avere la fotocamera pronta e puntata nella direzione giusta su un treppiede rende più semplice portare pazienza e aspettare il momento perfetto.

Se lo spazio è sufficiente, mi piace sostenere la mia fotocamera con un treppiede o un monopiede anche su una barca, soprattutto quando utilizzo un teleobiettivo.  Così quando superiamo una curva e riesco a vedere un coccodrillo americano crogiolarsi sulla riva, con meravigliose farfalle che gli svolazzano intorno e si posano su uno dei suoi occhi per bere quelle speciali lacrime di coccodrillo, sono pronto per immortalare il momento e posso concentrarmi esclusivamente sull’inquadratura e la messa a fuoco sul mio soggetto.

Passo da una testa all’altra e da un supporto all’altro a seconda della situazione:

  • Treppiede Systematic per sostenere la telecamera alla mia altezza e per uso con teleobiettivi
  • Treppiede Mountaineer per lavorare con soggetti più piccoli vicino al suolo e come secondo treppiede per realizzare timelapse
  • Testa Gimbal per lavorare con teleobiettivi su treppiedi di grandi dimensioni o monopiedi
  • Testa a sfera per scatti di paesaggio e macrofotografia.
  • Testa pan tilt per registrare alcuni video.

Macrofotografia: Insetti, rane e rettili

La foresta pluviale è popolata da un numero incredibile di piccoli animali come insetti, rane e serpenti che si trovano praticamente ovunque.  Alcuni sono appariscenti ed è impossibile non notarli, probabilmente è sufficiente fare una passeggiata lungo un sentiero ai margini della foresta per fotografare meravigliose farfalle posate sui fiori, ma per trovare rettili più piccoli e anfibi, e avvicinarsi in modo sicuro (alcuni di loro infatti sono velenosi), è consigliabile affidarsi a una guida locale che conosce molto bene la foresta e i suoi animali.  Si possono sicuramente realizzare macrofotografie sostenendo a mano la fotocamera. Io preferisco portare con me un treppiede di piccole dimensioni così se ho a che fare con un animale particolarmente collaborativo, che resta immobile e mi permette di avvicinarmi con la mia fotocamera come la “vipera gialla” mentre riposa, posso utilizzare esposizioni più lunghe per bilanciare la luce sullo sfondo con una luce frontale di riempimento direttamente sul soggetto per mostrarlo nel suo ambiente naturale.

Sostenere l’economia locale

Oltre a condividere le proprie immagini per spargere la voce sull’importanza delle foreste pluviali, c’è anche un altro beneficio tangibile del visitare le riserve della foresta pluviale come fotografo di viaggio, ossia sostenere l’economia locale.  In luoghi come la Penisola di Osa, mano a mano che il numero di visitatori è aumentato, la popolazione e le attività locali sono stati motivati a passare da pratiche distruttive, come disboscamenti per fare spazio ad allevamenti bovini, a creare alloggi eco-friendly ai margini delle riserve naturali, con notevoli benefici per la fauna selvatica e l’economica locale.  Speriamo che, con il superamento della pandemia e la ripresa dei viaggi internazionali, il turismo in Costa Rica e in altri Paesi della foresta pluviale tropicale riprenda e continui a fornire alle popolazioni locali quegli incentivi economici che rendono più efficace la tutela dell’ambiente.  Spero di vedervi presto in visita con la vostra fotocamera!

Tim Laman

Tim Laman è un biologo e fotoreporter naturalistico. Tim andò per la prima volta nel Borneo nel 1987 e la sua pioneristica ricerca nel baldacchino della foresta pluviale lo condusse a un dottorato di ricerca ad Harvard e al suo primo articolo del National Geographic nel 1997. Ha perseguito la passione di esplorare luoghi selvaggi diventando regolarmente un contributore alla rivista National Geographic dove ha pubblicato 23 storie.

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